lunedì 16 luglio 2018


Ti piacerebbe trasformare tuoi vecchi negativi in bellissime foto a casa tua? Aprendo  i cassetti di casa chissà quanti negativi avrai dentro le bustine di stampa dei laboratori, ricordi della tua vita, della tua infanzia,  foto ormai inguardabili, strappate o con quella inevitabile dominante rossa che ne segna il tempo. Magari sei alla ricerca di ricordi, di foto che non riesci più a trovare, perchè perse o strappate, non disperare hai ancora una freccia da scoccare al tuo arco, i negativi.  Normalmente  abbiamo molti più  negativi che foto, risorsa importantissima per recuperare ricordi ormai andati perduti, infatti i negativi sopportano i meglio il passare del tempo e da loro e possibile stampare una foto come se fosse appena stata fatta. Certo bisognerà andare in uno studio fotografico, chissà  quanto costa etc... Oggi fortunatamente la tecnologia digitale ci viene in aiuto ed è possibile effettuare questa operazione a casa avendo gli strumenti giusti e ad un costo ragionevole. Questo strumento si chiama Scanner, si proprio quello scanner che molti di noi hanno a casa, l'importante è che sia uno di quelli con il lettore di negativi,  se volete soluzioni più professionali o automatizzate seguitemi in questo articolo.
Ti piacerebbe trasformare tuoi vecchi negativi in bellissime foto a casa tua? Aprendo  i cassetti di casa chissà quanti negativi avrai dentro le bustine di stampa dei laboratori, ricordi della tua vita, della tua infanzia,  foto ormai inguardabili, strappate o con quella inevitabile dominante rossa che ne segna il tempo. Magari sei alla ricerca di ricordi, di foto che non riesci più a trovare, perchè perse o strappate, non disperare hai ancora una freccia da scoccare al tuo arco, i negativi.  Normalmente  abbiamo molti più  negativi che foto, risorsa importantissima per recuperare ricordi ormai andati perduti, infatti i negativi sopportano i meglio il passare del tempo e da loro e possibile stampare una foto come se fosse appena stata fatta. Certo bisognerà andare in uno studio fotografico, chissà  quanto costa etc... Oggi fortunatamente la tecnologia digitale ci viene in aiuto ed è possibile effettuare questa operazione a casa avendo gli strumenti giusti e ad un costo ragionevole. Questo strumento si chiama Scanner, si proprio quello scanner che molti di noi hanno a casa, l'importante è che sia uno di quelli con il lettore di negativi,  se volete soluzioni più professionali o automatizzate seguitemi in questo articolo.

Scanner piani


EPSON Perfection V370 Photo

 
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Il primo scanner ci cui voglio parlare  è lo Scanner A4 per foto e pellicole EPSON V370 Photo , che dispone di un lettore per negativi e positivi incorporato per la scansione facilitata. L'elevata risoluzione ottica di 4800 dpi e la tecnologia CCD (Charged-Coupled Device) offrono agli utenti la sicurezza della fedele riproduzione di ogni dettaglio. La tecnologia Epson ReadyScan LED consente di eseguire scansioni immediate praticamente senza richiedere tempi di riscaldamento, offre consumi energetici molto ridotti e aiuta a ridurre i costi di gestione e di conseguenza l'impatto sull’ambiente.  Questo scanner dispone di un coperchio allungabile che può essere aperto fino a 180 gradi grazie al quale la scansione di libri voluminosi o di oggetti 3D non è assolutamente un problema. Questo modello  consente di eseguire la scansione su e-mail con la semplice pressione di un tasto oppure di trasformare la scansione in un PDF multipagina.  Il sistema OCR (Optical Character Recognition) copia, incolla e modifica il testo dei documenti acquisiti, mentre Epson Document Capture permette di archiviare i documenti digitalizzati direttamente su cloud, in modo che sia possibile accedervi da qualsiasi computer o dispositivo mobile.  Per le caratteristiche tecniche complete vi rimando al link del produttore,

EPSON Perfection V600 Photo 

Restando sempre in casa Epson ma alzando la fascia di prezzo abbiamo questi altri due scanner piani l'EPSON Perfection V600 Photo e EPSON Perfection V800 Photo per chi possiede studi fotografici ed ha necessita di effettuare lavori accurati e professionali.
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EPSON Perfection V600 Photo: Completo di supporti per pellicole, questo scanner  grazie a una risoluzione ottica di elevata qualità pari a 6.400 dpi con tecnologia Epson Matrix.è in grado di gestire qualsiasi dimensione e formato, comprese pellicole da 35 mm, diapositive montate e pellicole di medio formato panoramico, non richiede tempo di riscaldamento. Inoltre, durante la scansione il consumo energetico è più ridotto: un vantaggio per l’ambiente, ma anche per il vostro risparmio. Grazie alle tecnologie Digital Ice, è facile eliminare polvere e graffi da foto e pellicole; inoltre, la finestra di anteprima ridimensionabile vi permette di controllare ogni dettaglio delle vostre immagini.Per le caratteristiche tecniche complete vi rimando al link del produttore,
https://youtu.be/xT3F7Q-mgMY

EPSON Perfection V800 Photo

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EPSON Perfection V800 Photo: Scanner di qualità professionale da 6.400 dpi, effettua in modo nitido e preciso la scansione di strisce di pellicola da 35 mm e di diapositive, oltre a pellicole di medio e grande formato da 4x5 pollici grazie ai supporti rigidi migliorati con controllo dell'altezza regolabile. Lo scanner V800 supporta inoltre formati di pellicola non standard fino a 8x10 pollici se posizionati direttamente sul vetro dello scanner.Lo scanner Perfection V800 Photo non prevede tempi di riscaldamento e include supporti per pellicole in grado di accelerare il processo di scansione e garantire risultati di elevata qualità. Inoltre, polvere e graffi vengono automaticamente rimossi da pellicole e fotografie.Lo scanner V800 Photo è dotato di un sistema a doppia lente che seleziona automaticamente la lente più adatta, con una risoluzione ottica fino a 4.800 dpi per la scansione diretta delle fotografie e di 6.400 dpi per la scansione di pellicole tramite gli appositi supporti. Le tecnologie Digital ICE rimuovono automaticamente imperfezioni quali polvere, capelli, graffi e impronte digitali sia dalle pellicole che dalle foto. Lo scanner V800 Photo è in grado di rilevare l'esatta gamma di tonalità dell'originale, offrendo una riproduzione fedele delle aree più chiare e più scure delle immagini per far risaltare i minimi dettagli e la gamma dinamica. Per le caratteristiche tecniche complete vi rimando al link del produttore, i

CanoScan 9000F Mark II

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Andando in casa Canon abbiamo la CanoScan 9000F Mark II uno scanner professionale per pellicole, fotografie, diapositive e documenti che offre una scansione semplice, veloce e versatile di elevatissima qualità, con tempi di riscaldamento nulli, semplice funzionamento con un solo tasto e correzione automatica delle immagini. Offre una scansione di alta qualità: 9600 x 9600 dpi per le pellicole, 4800 x 4800 dpi per le foto e i documenti con tempi ridottissimi, scansione di foto e documenti: circa 7 sec per A4 a colori a 300 dpi, scansione  di pellicole: circa 18 sec per pellicole negative da 35 mm a 1200 dpi. Permette una gestione versatile dei supporti fotografici : 12 negativi da 35 mm, 4 diapositive montate da 35 mm e pellicole in formato 120 max. 6 x 22 cm. Come per le Epson supporta la correzione automatica dell'immagine: la tecnologia integrata rimuove la polvere e i graffi e corregge lo sbiadimento, e la scansione sui cloud. Canon dichiara che questo scanner restituisce la migliore qualità di riproduzione sul mercato. I software My Image Garden e Scanning Utility integrati consentono di ottenere il massimo dallo scanner grazie all'ampia gamma di funzioni utili offerte. La gestione dei file acquisiti è molto semplice e Auto Document Fix consente di ottimizzare i risultati e la qualità delle immagini o dei documenti finali. Conversione dei documenti in PDF, protetti tramite password per salvaguardare le informazioni riservate. Per le caratteristiche tecniche complete vi rimando al link del produttore,

Film Scanner


[caption id="attachment_882" width="238" align="alignleft"] Film scanner[/caption]
Ormai da diversi anni gli scanner piani sono accompagnati da dispositivi che effettuano la scansione delle sole pellicole, siano esse 35 mm o nei formati più disparati, compresi gli 8 mm delle vecchie cineprese. Sono dispositivi specifici che assolvono specificatamente a questo compito, niente documenti niente fotografie solo supporti in pellicole, Anche in questo ambito la concorrenza non manca, anzi, essendo più piccoli, più pratici e più immediati rispetto ad uno scanner piano sono molto ricercati, pagando pero,' spesso in termini di qualità ed affidabilità. Anche in questo caso facciamo una carrellata elencando solo alcuni degli infiniti modelli presenti sul mercato, partendo dai modelli più semplici ed economici a quelli di qualità professionale spesso motorizzati.

Modelli Economici

DigitNow! Scanner per film e diapositive

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Converte formati da 35mm, 110 Film, 126KPK e Super 8 Slides & Negativi in formato JPEG digitale in secondi


Supporta  schede SD fino a 32GB . Luminosità e colore auto e manuale regolabili. Salva le immagini nella memoria interna o nelle schede SD / MMC opzionali


Stand-Alone non richiede alcun computer, compatibile con Mac e PC. Video uscita per la connessione TV .


Adattatori unica di carico a velocità inclusi per diapositive di caricamento veloce e negativi, adattatore DC 5V / adattatore UK / porte USB a 3 pin


L'interpolazione integrata del software può migliorare la qualità a 22 megapixel. Lingua di supporto: inglese, francese, tedesco, italiano, spagnolo, cinese, giapponese. 

Rollei DF-S 100 SE - Scanner di pellicole

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LCD TFT a colori 2.4", memoria interna 24 MB, scansione in pochi secondi


20 diapositive in circa 1 minuto, slot per schede SD/MMC, interfaccia USB 2


Sensore 9 megapixel, metodo di scansione Singlepass


Regolazione dell'esposizione manuale regolabile in 7 livelli, compensazione del colore manuale regolabile in 7 livelli


Scanner, caricatore per diapositive con cornice, carrello per negativi a colore, carrello per diapositive, spazzola per la pulizia, cavo USB e AV, adattatore di corrente

Hamlet XDVDIAPO - Smart FILM Converter

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Risoluzione 5 Megapixel, funzionamento autonomo senza computer


Display LCD da 2.4" per anteprima delle foto, scansione ad alta risoluzione 2592x1680


Scanner per diapositive in striscia e montate su telaietto, anteprima ad alta velocità


Compatibile con pellicole 35mm a colori, monocromatiche e diapositive


Scansiona in un solo passo, compatibile con Windows e Mac



Modelli Professionali e Motorizzati


Nel segmento dei film scanner professionali sicuramente la fa da padrona la Reflecta un'azienda specializzata in questo tipo di dispositivi, qui di seguito presentiamo diversi midelli

ION Pics 2 SD Scanner per Diapositive, Negativi e Foto con Slot SD

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Scanner portatile che consente di scannerizzare e trasferire negativi diapositive e fotografie direttamente su scheda SD (memory card) in pochi secondi
Schermo LCD a colori da 3,2" su cui visualizzare le immagini prima di decidere se avviare la scansione o sistemare nuovamente posizione, esposizione, etc; Messa a fuoco e regolazione colori automatiche
Riconosce e scansiona negativi e diapositive da 35 mm, nonché fotografie da 7,6 x 12,7 cm, 10,15 x 15,25 cm e 12,7 x 17,78 cm

Dotato di risoluzione di 5,1 Megapixel, nonché di possibilità di visualizzare sullo schermo in anteprima tutte le immagini e di regolarne messa a fuoco, esposizione, bilanciamento cromatico e orientamento

Plustek Optic Film 8200i SE Film Scanner

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Plustek OpticFilm 8200i SE è un film scanner a 7200 dpi progettato per cogliere i più piccoli dettagli delle immagini. La presenza di un particolare sensore operante sul canale infrarosso, consente di rilevare la presenza di polvere e graffi sugli originali, che vengono rimossi in automatico.In abbinamento a SilverFast,, Plustek OpticFilm8200i SE rappresenta per gli utenti un'ottima scelta, che consentirà loro di ottenere brillanti risultati in modo semplice e immediato. Plustek OpticFilm 8200i SE rappresenta la migliore soluzione per la condivisione su Web delle immagini e per la loro stampa. Ideale per la casa, per gli appassionati con grandi archivi di negativi e diapositive, professionisti della fotografia e delle arti grafiche e, più in generale, è una buona scelta per tutti coloro che desiderano immagini di qualità.Per le caratteristiche tecniche complete vi rimando al link del produttore.

Reflecta RPS 10M Scanner Film

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Con una risoluzione di 10.000 dpi, un range dinamico da 4.2 Dmax ed un tempo di scansione di 7 minuti,reflecta RPS 10M fornisce scansioni di altissima qualita.

Scansione
Massima dimensione di scansione* 24,3 x 36,5 mm


Design
Tipologia scanner* Film/slide


Prestazione
Tipo sensore * CCD


Connettività
Interfaccia standard * USB 2.0


Dimensioni e peso
Larghezza 18,3 cm
Profondità 27,4 cm
Altezza 9,7 cm
Peso * 1,4 k


Reflecta propone una gamma molto interessante di scanner professionali di altissima qualità, quindi oltre a linkarvi altri due prodotti molto simili.Per le caratteristiche tecniche complete vi rimando al link del produttore, che propone a che diversi video esplicativi

Reflecta ProScan 10T

Reflecta Crystalscan 7200 

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11e7-8299-9df206627b29']
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Infine per i Nostalgici...

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Reflecta propone due soluzioni per il riversaggio in formato digitale dei vecchi filmini normal 8 e super 8 delle vecchie cineprese. Con questi due scanner motorizzati capaci di ricostruire in maniera digitale i vostri vecchi filmini frame per frame è possibile rivedere i vostri vecchi filmini di 30 forse 40 anni fa sul vostro moderno smart TV.Per le caratteristiche tecniche complete vi rimando al link del produttore,

venerdì 1 settembre 2017

Esposimetro a luce incidente e riflessa

esposimetro Interno a luce riflessaElemento fondamentale in fotografia, l'esposimetro è lo strumento utilizzato per quantificare la luce presente in una scena, solitamente è gia presente nella quasi totalita delle fotocamere moderne, reflex, mirrorless o compatte che sia. Forse non tutti sanno che di esposimetri ce ne sono diversi tipi, quello denominato a "luce riflessa" presente all'interno dell'hardware delle fotocamere e quello a luce indidente , detto anche esposimetro indipendente che a dire il vero può effettuare entrambe le misurazioni. Prima di addentrarci nelle principali differenze e' d'obbligo affrontare una premessa teorica dove elencare i tipi di misurazione che un esposimetro può effetuare

MISURARE LA LUCE

L'esposimetro misura la quantità di luce che colpisce direttamenente o indirettamente l'oggetto.
Misurazione Integrata (Valutativa)
La misurazione della luminosità media dell'intero campo inquadrato dall'obiettivo  è adatta in situazioni normali. Se ti trovi in controluce la lettura non è affidabile ed è necessario intervenire sul diaframma o sui tempi di esposizione, altrimenti si provoca l'effetto silhouette
Misurazione Semi-spot (Media pesata al centro)
La sensibilità di lettura è concentrata nell'area centrale ma copre anche il resto del campo inquadrato . La misurazione risolve la maggior parte delle situazioni senza interventi correttivi.
Misurazione Spot
La misurazione della luminosità si concentra esclusivamente su un cerchio di3 mm di diametro al centro del mirino. Va usata quando è richiesto un controllo dell'esposizione molto selettivo. Se nell'inquadratura vari soggetti sono illuminati con intensità diverse, è necessaria una buona esperienza per stabilire un'esposizione media ponderata
Misurazione Zonale
La misurazione della luminosità avviene in varie zone del campo inquadrato. I diversi dati vengono poi elaborati dal microcomputer della fotocamera che stabilisce l'esposizione corretta anche in situazioni di luminosità estremamente complesse

Esposimetro Incorporato (a luce riflessa)
La maggior parte delle fotocamere è dotata di un esposimetro incorporato che misura la luce, fornisce precise indicazioni per l'impostazione del diaframma e del tempo di otturazione. Mentre la cellula nelle fotocamere compatte è all'esterno dell'apparecchio, nelle  fotocamere reflex  è presente un esposimetro TTL (through the lens-attraverso l'obiettivo) a luce riflessa. La lettura esposimetrica è normalmente indicata nel mirino della fotocamera. La lettura effettuata a luce riflessa con l'esposimetro avviene misurando la luce che l'oggetto riflette verso l'obiettivo, solitamente e' un tipo di lettura molto precisa ma in particolari condizioni di luce può ingannare la fotocamera non restituendo i risultati sperati.


Esposimetro indipendente ( a luce incidente e riflessa)


Esposimetro IndipendenteCon l'esposimetro indipendente si possomo effettuare misurazioni sia della Iuce riflessa che incidente.La lettura effettuata a luce riflessa con l'esposimetro avviene misurando la luce che l'oggetto riflette verso l'obiettivo. Per ottenere la corretta misurazione anteponi al soggetto un cartoncino grigio con una riflessione pari al 18%. Quando esegui la misurazione con l'esposimetro a luce incidente applica all'esposimetro un diffusore per ampliare maggiormente l'angolo di lettura dello strumento La luce si misura ponendo l'esposimetro accanto al soggetto e puntandolo nella direzione in cui si trova la sorgente luminosa. Si legge cosi la quantità di luce che colpisce l'oggetto e la misurazione non è in alcun modo influenzata dalle diverse densità dell'oggetto stesso.Gli esposimetri moderni sono dotati di fotodiodi al silicio che permettono contemporaneamente misurazioni sia a luce continua sia attraverso diversi lampeggiatori. Ma cosa permette di effettuare entrambe le misurazioni? L'elemento piu importante dell'esposimetro indipedente, e' il sensore chimato Lumisfera. Il metodo fondamentale di misurazione consiste nel puntare la lumisfera dal soggetto verso la macchina fotografica, più precisamente verso l'asse ottico.L'esposimetro puo' essere utilizzato per misurare la luce incidente usando la lumisfera sia in posizione abbassata sia alzata. La lumisfera abbassata è usata per fotografare testi, quadri o altri soggetti bidimensionali. Può anche essere usata per misurare differenze di luminosità, l'uniformità della luce su un soggetto o l'intensità della luce. La lumisfera sollevata è usata per fotografare oggetti tridimensionali, per il ritratto e per scene architettoniche


La misturazione a luce incidente si effettua ponento l'esposimetro accanto al soggetto e puntandolo verso la sorgente luminosa

La misurazione a luce rifessa effettua puntando l'esposimetro verso il soggetto e misurando la tuce che questo riflette verso la fotocamera



Esposimetro spot

esposimetro spotPer eseguire misurazioni in zone molto piccole e lontane i professionisti usano l'esposimetro "spot".Costituito da un'impugnatura,un oculare e un circuito di lettura altamente preciso, viene impugnato come una cinepresa. Osservando la scena attraverso il mirino, è possibile (mediante un angolo di lettura di circa 2 gradi) verificare la corretta esposizione in ogni punto dell'inquadratura





Il Flash Elettronico

Il Flash elettronicoStrumento immancabile nella dotazione di un fotografo professionista e non, Il flash elettronico è un accessorio  molto importante nella fotografia. Esso infatti  permette, quando non è possibile aumentare troppo i tempi di esposizione, di aggiungere luce quando la scena da riprendere è troppo buia, come  ad esempio in ore serali o notturne, in interni, oppure semplicemente per schiarire le ombre troppo nette quando si fanno foto in esterni di giorno. Il Flah emette lampi di luce estremamente brevi che bloccano il movimento sia dell'oggetto che della fotocamera. Tramite un contatto di sincronizzazione l'otturatore delle fotocamere si apre un istante prima del lampo. Di Flash in commercio ne esistono di tantissimi tipi ognuno con una funzione specifica in fase alle condizioni di utilizzo, vediamo adesso di vere una panoramica dei vari modelli, che in futuro vedremo nel dettaglio. Prima di andare a vedere le varie le vari tipologie di Flash è importante conoscere due aspetti fondamentali per utilizzare al meglio i nostri lampeggiatori concetti e regole da cui non può prescindere il suo utilizzo.

Potenza del Flash

La potenza di un Flash e' espressa da un numero detto numero guida (GN). PIù alto è questo numero maggiore sarà la potenza del flash. Il numero guida rappresenta la massima portata del flash con un obiettivo f/1.0  alla sensibilità di 100 ISO. Il numero guida serve per calcolare il valore dell'apertura del diaframma richiesta con il Flash alla massima potenza. Per trovare  il valore di diaframma  si divide il numero guida per la distanza dal soggetto. Se ad esempio,abbiamo un flash con numero guida 56  (m/ISO100) e il soggetto si trova a distanza di 7 metri, l'apertura del diaframma da impostare è f/8
f= GN/Distanza in metri ;  f=56/7 ; f=8

La legge dell'inverso del Quadrato

La legge dell'inverso del quadrato dichiara che l'intensità di una fonte luminosa diminuisce in proporzione al quadrato della distanza percorsa. Per cui se si raddoppia la distanza fra fotocamera e soggetto. la quantità di luce  che raggiunge quest'ultimo si riduce ad 1/4. La distanza tra soggetto e flash e quindi di cruciale importanza.per la buona riuscita dello scatto ed evitare  che le  parti della scena più lontane appariranno  scure mentre gli oggetti più vicini al flash risulteranno sovraesposti 

 

Il Flash incorporato


Il Flash incorporatoIl Flash incorporato nella fotocamera: è utile per un uso generico, per schiarire le ombre, per riprendere soggetti a breve distanza in condizioni di luce scarsa.
Pro: Piccolo, non ingombrante  non aggiunge ne volume ne peso alla fotocamera, permette di illuminare soggetti vicini ed è utile nella maggior parte di situazioni comuni
Contro: La sua potenza e molto modesta, non pensate di illuminarci una cattedrale, il fascio luminoso e' diretto annullando di fatto tutte le ombre, tende ad appiattire l'immagine e creando spetto l'effetto occhi rossi.

Il Flash esterno


Il Flash esternoOttima alternativa, quasi obbligatoria, al flash incorporato è il flash esterno con attacco a slitta a contatto "caldo": Di maggiore potenza rispetto a quello incorporato, si attacca alla fotocamera tramite una slitta posta sopra il pentaprisma o comunque nella zona superiore della fotocamera.
Pro:  Maggiore potenza rispetto al flash incorporato  la parabola e orientabile, e modificabile sia nell'orientamento che nella potenza. può essere totalmente autonomo o interagire direttamente con la fotocamere con il cosiddetto T.T.L. Possono montare diversi accessori, trigger, gelatine, modificatori etc.e
Contro:  Di dimensioni non sempre tascabili, aumentano di molto il volume della fotocamera ed incidono significativamente sul peso e sul bilanciamento della stessa.

Esposizione T.T.L. (Through The Lens)

 I Flash possono essere sia manuali, la cui potenza e regolabile manualmente,  che automatici. I modelli di flash più evoluti  interagiscono con i sistemi di esposizione e di misurazione della luce della fotocamera reflex tramite sistemi T.T.L. acronimo di Through The Lens, (attraverso l'obiettivo) che regolano con precisione l'esposizione al momento dello scatto. Per questo è spesso consigliabile acquistare modelli originali o comunque dedicati al modello di fotocamera che si possiede, per consentire il totale "dialogo" elettronico e una resa impeccabile anche in situazioni particolarmente complesse, come nel caso della luce mista.

Il Flash a torcia


Il Flash a torciaI Flash a torcia :si montano sulla fotocamere tramite una slitta e si impugnano lateralmente. Sono molto più potenti e la loro luce è più facilmente direzionabile sul soggetto. La sincronizzazione avviene tramite un cavo collegato a una presa sincro oppure alla slitta a contatto caldo, tramite un adattatore. Questi flash sono ormai sempre meno usati
Pro:  Solitamente di maggiore potenza rispetto al flash esterno, la luce e' maggiormente direzionabile, rendono la fotocamera più stabile vista la presenza di una impugnatura aggiuntiva. Dispone di una batteria propria che permette una veloce ricarica e la possibilita di effettuare un maggior numero di lampi.
Contro:  Aumentano  dimensioni e peso a dismisura, potrebbe essere un handicap tenerla in mano diverse ore. 


Il Flash anulare


Il Flash anulareIl Flash anulare: si posiziona sull'obiettivo e consente di disporre di una luce molto uniforme e frontale. Nato per la fotografia macro, il flash anulare è usato molto anche nella fotografia di moda, specialmente in esterni, per schiarire le ombre e per creare una luce molto diretta.
Pro:  Strumento indispensabile per le fotografie macro e di moda rende la luce morbida ed uniforme rende impercettibili qualsiati tipo di ombra ma non appiattisce i soggetti.
Contro:  Il costo non è il suo miglior pregio, considerando che ha un uso molto specifico, anche in questo caso dimensioni e pesi aumentano considerevolmente.

I Flash da studio 

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I Flash da studio I Flash da studio:sono lampade di vario genere, di tipo a monotorcia (un corpo unico composto da torcia e da generatore di potenza) e con generatore separato, sono potentissimi, ma di elevato costo. Questo flash che in base all'uso professionale o amatoriale può avere una potenza che va dai 180 W agli oltre 1000 W, emana una luce molto potente dalle caratteristiche cromatiche analoghe a quelle della luce del sole.Il tutto avviene in una frazione di secondo, centesimi o addirittura  millesimi di secondo, che richiede la scelta di un tempo di esposizione chiamato "di sincronizzazione" di solito 1/125 o 1/250 di secondo che è il tempo minimo che permette di catturare la luce del flash quando l'otturatore è completamente aperto. Tempi più lenti di quello di sincronizzazione non creano problemi,mentre tempi più veloci generano bande non esposte, perché le tendine dell'otturatore non sono ancora del tutto aperte.
Pro:  Luce potentissima, si può praticamente simulare qualsiasi condizione di luce giocando con la disposizione di più flash sistemati in diverse configurazioni. La luce guida poi può dare runa preview di quello che si vuole ottenere
Contro:  Non è certo un'attrezzatura che puoi facilmente portare con te o in viaggio, necessita di uno studio attrezzato e di diversi altri accessori come ombrelli diffusori, modificatori in genere, sfondi etc.

lunedì 28 agosto 2017

Fotografare i fuochi d'artificio

 

fuochi d'artificio

Quante volte vi sarà capitato di trovarvi nel bel mezzo di una festa patronale e di assistere allo spettacolo dei fuochi D'Artificio? Belli, bellissimi, viene quindi automatico prendere il proprio smartphone e cominciare a registrare video , scattare fotografie ed immortalare questi momenti davvero spettacolari. Arrivando a casa mostri a parenti ed amici quanto di fantastico hai immortalato ma ti accorgi di aver ripreso  solo  frastuono ed immagini confuse ed "impastate" e non la scia luminosa e colorata lasciata dai vari esplosivi . Cosa fate allora? In questa guida ti indichero come fotografare i fuochi d'artificio con i passi da seguire per portare a casa lo spettacolo a cui hai assistito.
Cosa ci occorre:
    1. Ovviamente una fotocamera  reflex, mirrorless o compatta che sia , al limite (anche se sconsigliato) uno smartphone purché provvisto di modalità manuale.
    2. Batterie possibilmente piu di una
    3. Schede di Memoria, se non sai dove comprare Clicca qui
    4. Un Treppiedi adeguato, se non sai dove comprare Clicca qui
    5. Un obiettivo grandangolare es 18-55 mm, se non sai dove comprare Clicca qui
  1. Cosa molto importante se non si conosce il luogo , prendere contatti con la gente del luogo che sara ben felice di aiutarvi consigliandovi l'ubicazione piu adatta per mostrarvi quanto di bello offre la loro cittadina.

PROCEDURA PER FOTOGRAFARE I FUOCHI D’ARTIFICIO

  1. Posiziona la fotocamera sul treppiede;
  2. Imposta la fotocamera per lo scatto manuale
  3. Imposta il diaframma in modo da ottenere la migliore profondità di campo possibile e cioe tenendo l'obiettivo piu chiuso possibile (ma non troppo)  io consiglio tra f/9 e f/18
  4. Imposta il tempo di scatto tra 2 e 15 secondi
  5. imposta una sensibilita iso che dovrebbe essere la piu bassa possibile ma nulla vieta di spingersi anche a 1000 iso e provare (fotocamera permettendo).
  6. Dopo aver "preso il fuoco" disattiva l'autofocus e gira la ghiera dell'obiettivo su "infinito"
  7. Impostare l'autoscatto a 2 sec. o munirsi di un pulsante di scatto remoto (es. app dello smartphone) in modo da evitare qualsiasi tipo di contatto diretto con la fotocamera, rischiando di creare del micro-mosso.
  8. Lasciare a casa il Flash
E' importantissimo almeno nei primi fuochi. fare diverse prove ed impostare il giusto compromesso tempi, apertura ed iso al fine di evitare fuochi troppo luminosi, troppo spenti o troppo pieni. Inoltre non cullatevi di un esibizione molto lunga ache perche i fumi di fuochi col tempo finiranno per rendere la visuale "appannata"

 

CONSIGLI UTILI

 

  1. Posizionarsi in un buon punto al centro dei fuochi
  2. Includi nelle immagini degli elementi tali da rendere comprensibile a chi osserva, le dimensioni della composizione
  3. Anticipa l'azione Lo scoppio del fuoco d’artificio è immediato, sicuramente più rapido dei tuoi riflessi, per ovviare ti basta semplicemente prendere un po’ di mano per capire che intervallo di tempo intercorre tra il rumore che senti al lancio del fuoco e quando lo vedi esplodere in cielo, tanto hai i tempi molto lenti che ti aiutano.
  4. Se avete la possibilita di fotografare i fuochi da una posizione che puo sfuttare i riflessi dell'acqua, ad esempio un porto turistico, le foto verranno ancora piu spettacolari e le scie che avere immortalato daranno colore al mare.

ESEMPI e conclusioni


 Riportate qui sotto ci sono quattro foto fatte con diverse esposizioni, ribadisco che non è facile fare questo tipo di foto soprattutto per chi ci si avvicina per la prima volta. Le variabili sono tante e tali che con la stessa espozizione si ottengono risultati molto diversi. Io in queste foto ad esempio mi sono divetito (anche se e' un errore farlo) ad osare un iso 1000, in quelle condizioni pero era il compromesso migliore per avere foto discrete vista anche la notevole distanza da essi.
Esposizione Corretta
Sovraesposizione
Fotografare i fuochi d'artificio f/10, 10 sec. ISO 1000[/caption]Fotografare i fuochi d'artificio f/10, 13 sec. ISO 1000[/caption]
Esposizione Corretta
Sottoesposizione
Fotografare i fuochi d'artificio f/20, 2 sec. ISO 1000[/caption]Fotografare i fuochi d'artificio f/20, 2 sec. ISO 1000[/caption]

 



 


domenica 27 agosto 2017

Il treppiedi funzionalità e consigli per l'acquisto


Il treppiedi Accessorio fondamentale che no può mancare el corredo di un fotografo, professionista o principiante che sia e' il treppiedi, chiamato anche cavalletto o stativo e un elemento indispensabile quando si devono affrontare situazioni particolari soprattutto in scarse condizioni di luminosità. Essi infatti svolgono una funzione fondamentale, quella di stabilizzare la fotocamera quando si usano tempi lenti, necessari in mancanza di luce. In particolare, nell'autoritratto la necessità di posizionare correttamente l'apparecchio diventa imprescindibile.

Ecco alcuni esempi di soluzioni utili, semplici ed efficaci.

Treppiedi tradizionale

 

Treppiede tradizionaleMoltissimi sono i modelli, per tutti i gusti, e soprattutto per tutti i prezzi. Non tutti i treppiedi vanno bene per tutte le fotocamere, ad esempio un treppiedi leggero o economico non riuscirebbe a sostenere il peso di una reflex, magari con un teleobiettivo molto pesante, sarebbe alta la possibilità di avere un micromosso o addirittura il ribaltamento della macchina stessa, quindi sarebbe opportuno avere dei modelli più solidi e pesanti.. Al contrario per le compatte che hanno minori esigenze e che fanno della leggerezza e praticità il loro punto di forza avere uno stativo stabile, pesante e costoso  non avrebbe molto senso. Nella scelta, preferite i modelli che consentono di allargare molto le gambe e quindi poter posizionare la fotocamera in posizione molto bassa:se siete seduti per terra  oppure in un divano, è  sempre comunque preferibile fotografare alla vostra stessa altezza.Confronta qui i modelli

 

Le teste dei treppiedi; tipologie

Elemente molto importante dei treppiedi tradizionali professionali e' la cosiddetta "Testa" un elemento che nei treppiedi e quasu sempre venduta a parte e che in base all'uso, via esso video che fotografico presenta diffreneti caratteristiche. Esistono diverse tipologie di teste ma  la quasi totalità di esse ha un attacco “standard”, di solito 1/4 o, più raramente, 3/8 di pollice.In questo secondo caso, è possibile modificare l’inconsueto 3/8 di pollice in un 1/4 di pollice con il semplice uso di un adattatore apposito. Confronta qui i modelli
Le principali tipologie di teste sono:
  • a tre vie,
  • fluida,
  • joystick,
  • a cremagliera,
  • a bilanciere (o Gimbal),
  • panoramica.


Mini treppiede da tavolo

 

Mini treppiede da tavoloUtilissima variante del tradizionale treppiedi e il fratello piccolo da tavolo che puoi acquistare qui, ce ne sono moltissimi, sono comodi perché chiusi non occupano spazio e quindi possono essere portati sempre in borsa,per ogni evenienza, Meglio scegliere i modelli in metallo più stabili e con la testa con snodo a sfera perché più veloci per posizionare la fotocamera nella posizione corretta. Anche in questo caso come per i treppiedi normali i prezzi variano aseconda della qualità dei modelli




 

Gorillapod


GorillapodNon essendo sempre disponibile sempre un piano, tavolo, mensola, sedia  o qualsiasi altro posto dove posizionare il treppiede con la fotocamera, possiamo contare sul Gorillapod un utilissimo accessorio che, grazie alle sue "gambe" flessibili si può "abbracciare" al ramo di un albero, a un palo, ecc, in posizioni diverse inconsuete.Vedi qui i migliori modelli










 

Asta per autoritratti  e Treppiedi per cellulare


Asta per autoritrattiVolete fotografarvi,ma non avete un supporto o un treppiede sul quale fissare la fotocamera? Ecco una soluzione innovativa: un'asta telescopica che permette di fissare la fotocamera e di tenerla con la mano a distanza adeguata per lo scatto di un be primo piano. Questa soluzione prevede anche un piccolo specchio, sotto l'attacco della fotocamera, per potersi vedere...e sorridere al momento dello scatto!
Particolare,per chi ama fare autoritratti con il cellulare: un treppiede dotato di un morsetto che si può allargare per poter posizionare e bloccare ogni tipo di cellulare. Vedi qui alcuni modelli

 

 

 

 

 

 

 

venerdì 28 giugno 2013

Fotocamera - La Fotocamera



La luce rende visibile il mondo attorno a noi, al buio i nostri occhi non sono in grado di distinguere nulla, lo stesso principio vale anche per l'apparecchio fotografico. Volendo fare un parallelismo lo strumento di lavoro del disegnatore è la matita, quello del fotografo è la luce. 



L'apparecchio fotografico 
Il termine deriva dall'unione delle parole, in lingua greca, φῶς phôs gen. φωτός phōtós – forma attica di φάος pháos, φάεος pháeos – "luce" e del tedesco Kamera, "macchina fotografica",a sua volta dal latino camera obscura, "camera oscura".
Come gia' discusso nei post precedenti l'apparecchio fotografico si basa su di un principio noto fin dai tempi antichi: la luce, penetrando in una camera oscurata attraverso un piccolo foro (stenopeico), produce sulla parete opposta un'immagine riflessa ed invertita.  La luce, entrando da questa piccola apertura forma, un'immagine non molto nitida che pero' può essere messa a fuoco  sostituendo il foro stenopeico con una lente convergente posta a una determinata distanza rispetto al piano immagine (distanza focale). 
Le macchine fotografiche che abitualmente adoperiamo rappresentano l'evoluzione di questo rudimentale apparecchio: al posto del forellino hanno un obiettivo; sono dotate inoltre di un diaframma per regolare la quantità di luce che raggiungerà la pellicola, e di un otturatore che stabilisce il tempo di esposizione. La fotocamera oggi è uno strumento utilizzato per la ripresa fotografica e per ottenere immagini di oggetti reali stampabili su supporti materiali cartacei o archiviabili su supporti elettronici.

Struttura e funzionamento
Ogni fotocamera è costituita da due parti fondamentali: un corpo, con un'apertura ad un'estremità per permettere alla luce di entrare (camera oscura), ed una superficie di registrazione per catturare l'immagine luminosa all'altra estremità. A questi due elementi basilari, si aggiunge la parte diottrica (lenti) o catadiottrica (specchi), che va a costituire l'obiettivo fotografico.
La prima apertura, di dimensioni stabilite dal diaframma, è controllata dall'otturatore, mentre la parte relativa alla registrazione dell'immagine è costituita da un elemento fotosensibile, che può essere una pellicola o lastra fotografica (macchine fotografiche tradizionali) o un sensore digitale CCD o CMOS (fotocamere digitali).

Tipologie

Possiamo idealmente suddividere gli apparecchi fotografici secondo diversi criteri e categorie;

1) Tipologia dell'elemento sensibile, che puo' essere chimico, basato  su reazioni innescate dalla radiazione incidente, o elettronico basato su diversi tipi di sensori
2) Fotocamere digitali, basate su elementi sensibili elettronici a tecnologia digitale ormai di diversificate caratteristiche, dalle minuscole apparecchiature di pochi centimetri, a apparati da studio ad alta risoluzione.
3) Fotocamere tradizionali, basate sulla chimica del processo fotografico, nei vari formati, dalle diverse e diffuse pellicole alle lastre piane.
Un altro criterio di categorizzazione, largamente estendibile è quello relativo ai formati ed alle caratteristiche generali, indipendentemente dall'elemento sensibile. Avremo quindi una vasta gamma di apparecchi:

  • Fotocamera a banco ottico portatile
  • Reflex SLR, medio formato (120)
  • Reflex TLR o biottica, medio formato (120)
  • Reflex SLR, piccolo formato (135)
  • Fotocamere Bridge
  • Fotocamere compatte
  • Fotocamere APS
  • Fotocamere Mirrorless
  • Microcamera, micro formato (9.2 o 8x11 mm)
  • Fotocamere tradizionali a sviluppo istantaneo (Polaroid). 
  • Fotocamere panoramiche, rotanti od a obiettivo rotante
  • Fotocamere stereoscopiche
  • Fotocamere di uso scientifico e specialistico
  • Fotocamere speciali (vedi precedente articolo qui)


FOTOCAMERE DI GRANDE FORMATO

Chiamate anche banchi ottici, essi rappresentano l'evoluzione della prima storica macchina fotografica:.  impiegano pellicole piane, negative o invertibili con formati che vanno da 10x12 a 20x25 centimetri.  Esistono poi degli adattatori che permettono di utilizzare la pellicola a rullo di medio formato, tipo 120 o 220. Le immagini prodotte hanno un'elevata nitidezza e altissima qualità. 

domenica 23 settembre 2012

Storia - Le prime fotografie a colori


Le prime fotografie a colori

Fotografia a colori scattata da Maxwell 
Nella fotografia in bianco e nero i colori non sono altro che la risultante di diverse sfumature di grigio. Il più delle volte  però questi risultano insufficienti a riprodurre alcuni toni che finiscono spesso per confondersi. Le prime lastre fotografiche, infatti, che avevano una sensibilità diversa ai colori, riproducevano il bianco e il blu o il giallo e il rosso con la stessa luminosità. Per ovviare a tale inconveniente, già dal XIX secolo vennero studiate e prodotte le prime lastre  che reagivano correttamente alle tonalità del blu ma non ancora al rosso, all'arancione e al verde che restituivano grigi molto più scuri del blu, queste lastre vennero chiamate ortocromatiche. Nella prima metà di quegli anni  personaggi come Seebeck, Herschel, Becquerel, Hill e non ultimo Niépce riuscirono  ad ottenere instabili registrazioni di oggetti colorati, probabilmente per un fenomeno di interferenza all'interno dello strato sensibile. Tale fenomeno venne utilizzato da Gabriel Lippmann, il quale nel 1891 sviluppò un ingegnoso procedimento. Esponendo, attraverso il supporto di vetro, una lastra fotografica con emulsione a contatto con mercurio, notò che  l'interferenza tra la radiazione incidente e quella riflessa dal mercurio, che fungeva da specchio, faceva sì che l'emulsione rimanesse impressionata a diversi livelli di profondità, la distanza fra i quali era funzione della lunghezza d'onda della radiazione. La lastra, sviluppata e osservata per riflessione, restituiva un'immagine con i colori naturali. Questo procedimento però fu presto abbandonato a causa della difficoltà nel trattamento e nella preparazione dei materiali.
James Clerk Maxwell 
In quegli anni la necessità di rendere le immagini sempre più simili al vero, richiedeva quasi sempre l'intervento manuale del fotografo  il quale dopo lo sviluppo della lastra, per  sopperire alla mancanza di colore, agiva direttamente sulla foto, utilizzando pigmenti di anilina per sfumare e rafforzare molti ritratti. 
Nonostante la richiesta sempre pressante da parte dei clienti di immagini a colori, si dovettero attendere gli studi del fisico inglese James Clerk Maxwell il quale  nel 1859 teorizzò il principio della sintesi additiva dei colori, reso pubblico solo nel 1861. Egli dimostrò la possibilità di ricreare il colore sovrapponendo la luce rossa, verde e blu, ovvero la luce dei cosiddetti colori primari additivi. In pratica l'oggetto colorato veniva ripreso su tre diverse lastre attraverso tre filtri di colore blu, verde e rosso; venivano poi ricavate tre diapositive che, proiettate a registro su uno schermo mediante tre proiettori muniti degli stessi filtri usati per la ripresa, riproducevano a colori il soggetto.


La Sintesi Additiva


Tutte le sfumature cromatiche dello spettro, visibile  dall'occhio umano sono create a partire dai tre colori primarì della sintesi additiva, che molto spesso possiamo incontrare in tutte le descrizioni dei sistemi fotografici: dalla fotocamera allo scanner, dal monitor al videoproiettore. Parliamo ovviamente del blu, del verde e del rosso, sintetizzati nella sigla RGB (Red, Green, Blue). 
Sintesi additiva
Si parla di "sintesi additiva" quando le radiazioni luminose che si sommano creano un colore più chiaro rispetto a quello delle due radiazioni luminose che l'hanno generato, fino ad arrivare al bianco. 
Per comprendere il funzionamento della sintesi immaginate di accendere tre proiettori, di proiettare il cono della loro luce su una parete bianca e anteporre a ognuno di toro un filtro, rispettivamente blu, verde e rosso. Intersecando questi tre fasci di luce concentrata, otterremo il risultato illustrato nella figura accanto.
Come si può vedere, il punto di intersezione dei tre fasci genera il bianco, mentre l'intersezione tra blu e rosso genera il magenta, l'ntersezione tra blu e verde genera il ciano e l'intersezione tra rosso e verde genera il giallo. 
In questa schematizzazione, ovviamente, non sono evidenziate le sfumature generanti tutti i colori detto spettro, tutti tranne uno, il nero, esso  infatti, è il frutto della totale "assenza di radiazioni luminose": per ottenerlo dovremmo  semplicemente spegnere la luce.